La linea di sterilizzazione che seguiamo nel nostro studio è stata progettata secondo la definizione ergonomica della “one way only”.
1) La prima fase della sterilizzazione è la decontaminazione, che è un procedura obbligatoria per legge.
Dopo avere raccolto i ferri usati durante la seduta questi vengono immersi per 30 min in un liquido detergente/disinfettante enzimatico.
La procedura utilizza agenti chimici di efficacia riconosciuta anche su HIV e virus dell’epatite HBV e HCV, per abbattere la carica microbica e il rischio di contagio in caso di incidente dell’operatore.
2) La seconda fase è quella della spazzolatura manuale dei singoli ferri con apposite spazzole metalliche e del lavaggio meccanico in vasca ad ultrasuoni con acqua a 40°, rispettando la concentrazione della soluzione, la frequenza degli ultrasuoni ed il tempo di contatto, per rimuovere il materiale organico, inorganico e i microorganismi contaminanti.
3) La terza fase comprende:
– Il risciacquo sotto acqua corrente per rimuovere i residui di detergente
– L’asciugatura manuale e/o ad aria compressa
– Il controllo visivo per verificarne la pulizia e l’integrità, l’eventuale riassemblaggio dei dispositivi che erano stati scomposti per la pulizia, la manutenzione e la lubrificazione dei micromotori.
4) La quarta fase è quella del confezionamento in un sistema di barriera sterile
Il confezionamento degli strumenti singoli o assemblati a set a seconda dell’utilizzo, avviene in buste apposite comprese di indicatori chimici di processo sui lati, che virano di colore a seconda dell’avvenuto completamento o meno del ciclo di sterilizzazione. Infine sulle buste vengono poste delle etichette con data e il numero del ciclo dell’autoclave
5) La quinta fase è la sterilizzazione in autoclave a vapore saturo programmata per raggiungere 134° o 121° in base alla termosensibilità degli strumenti
Tutte le mattine facciamo fare all’autoclave il vacuum test per verificarne la capacità di tenuta del vuoto all’interno della camera, nonché il corretto funzionamento dell’autoclave stessa.
Ad ogni ciclo di autoclave vengono posti indicatori chimici multiparametro (come vaporline) che vanno inseriti in camera a pieno carico per verificare che il ciclo di sterilizzazione sia stato eseguito correttamente.
Ogni due settimane invece vengono fatti 2 test:
– Bowie & Dick test che simula la capacità di penetrazione dei vapori nei corpi porosi (garze, teli, camici, cuffie ecc…)
– Helix test che simula invece la capacità di penetrazione del vapore nei corpi cavi
– Una volta al mese viene eseguito il test delle spore: indicatori biologici di sterilità contenenti spore di Bacillus Stearotermophilus che devono rimanere in incubatore elettronico per 48 ore
Tutti i risultati dei test e di efficacia dei processi di sterilizzazione dell’autoclave vengono conservati a scopo cautelativo per 10 anni in apposito archivio posto in sala sterilizzazione