Gravidanza e Dentista

Luglio 29, 2020
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La gravidanza è uno dei momenti più emozionanti e magici della vita di una donna, che comporta molti cambiamenti visibili e meno visibili. Molto spesso le nostre pazienti in dolce attesa o che stanno provando ad avere figli vivono con preoccupazione l’idea di doversi recare dal dentista.
Ecco quindi mi pareva importante pubblicare questo breve articolo per fare un pò di chiarezza.

Cosa succede nella bocca della donna in gravidanza?

La gravidanza e i suoi mutamenti ormonali rende i capillari più permeabili e anche a livello delle gengive che possono apparire arrossate e gonfie e scatenare delle vere e proprie gengiviti.
Potrebbe in alcuni casi svilupparsi un rigonfiamento gengivale detto epulide o granuloma piogenico o tumore gravidico ( ma non è una grave malattia come suggerirebbe il nome). Queste lesioni potrebbero dover essere asportate chirurgicamente ma senza conseguenze.
La desquamazione gengivale aumentata può inoltre favorire l’alterazione della flora batterica del cavo orale ed esporre la donna ad un maggior rischio di carie.

In generale comunque tutti questi disturbi gengivali sono evitabili con una accurata prevenzione (maggior attenzione all’igiene orale a casa e sedute di igiene professionale preventiva)

Nel primo trimestre di gravidanza o anche prima di programmarne una è consigliatissima una visita dal dentista e una seduta di igiene per scongiurare problemi peggiori da dover magari affrontare più avanti nella gravidanza.
Il secondo trimestre è il più sicuro per affrontare eventuali cure dal dentista nel caso in cui non siano stati curati problemi in tempo.
Le gengiviti che si possono scatenare durante la gravidanza potrebbero evolversi in parodontite (vedi sezione dedicata), una patologia infettiva/infiammatoria cronica che può avere effetti negativi sul parto. E’ ormai evidenza scientifica che la parodontite può essere una delle cause di un parto prematuro con tutta la sequela di rischi connessi. Non bisogna perciò sottovalutare i suoi campanelli di allarme come alito cattivo, sanguinamento gengivale, mobilità dei denti.

Come regola generale sarebbe bene cercare di rimandare lunghe terapie e riabilitazioni dal dentista ma comunque eventuali cure più complesse dell’igiene orale che potrebbero rendersi necessarie, in caso ad esempio di dolore acuto ad un dente o infezione, possono lo stesso essere eseguite molto spesso senza preoccupazioni.
L’anestesia locale che esegue il dentista può essere utilizzata senza problemi. Viene spesso suggerito di limitare l’uso di adrenalina contenuta nelle fiale di anestetico. Tuttavia è importante sottolineare che sarebbe peggio fare la cura senza anestesia o con anestetici meno efficaci poiché privi del vasocostrittore in quanto il dolore scatenato produrrebbe nel corpo della donna la liberazione di molta più adrenalina di quella contenuta nell’anestetico stesso.

Eventuali radiografie durante la gravidanza sono da evitare quando possibile ma vale il principio costi-benefici. E’ corretto evitare esposizioni inutili e proteggere sempre il resto del corpo con grembiuli piombati ma la dose di raggi x assorbiti con una singola radiografia di quelle piccole scattate direttamente alla poltrona è talmente minima che può essere giustificata in caso di necessità urgente non differibile.

Cercare di prevenire l’insorgenza di dolori dentali durante la gravidanza significa anche cercare di evitare l’assunzione di farmaci durante questo periodo. Tuttavia qualora si rendessero necessarie delle terapie farmacologiche i ginecologici ci suggeriscono l’uso del paracetamolo ( tachipirina) in caso di dolore e penicilline ( amoxicillina, augmentin, zimox…) o macroclidi ( ribotrex, klacid, azitromicina) come antibiotici.
Sono da evitare altri antidolorifici e gli antibiotici della classe delle tetracicline che potrebbero interferire con lo sviluppo della dentizione del feto.

Il periodo più delicato dello sviluppo del feto va dalla seconda alla quattordicesima settimana, mentre nella seconda metà del terzo trimestre le sedute dal dentista sono sconsigliate più che altro per la scomodità della posizione e l’eventuale affaticamento e rischio di indurre parto prematuro.
Il secondo trimestre ed eventualmente la primissima parte del terzo è il periodo più indicato per risolvere problemi come dolori o infezioni che ignorati potrebbero causare problemi ben più rischiosi della cura dal dentista.

Il capitolo allattamento è un altro argomento dove spesso le paure infondate create da qualche articolo poco autorevole o qualche passaparola errato creano confusione.
L’anestesia locale del dentista non rischia di creare problemi al bambino allattato al seno. Qualcuno dice che il latte potrebbe assumere un gusto amaro ma non si sa con certezza. Nel dubbio è possibile estrarre il latte dal seno prima della seduta odontoiatrica e conservarlo in frigo per dopo avendo cura di tirarlo anche nelle 4 ore successive alla seduta e buttarlo via. In questa maniera la minima quota di anestetico metabolizzato che potrebbe passare nel latte sarà eliminata.

Ecco quindi riassunti i principali consigli che vogliamo dare alle nostre future o neomamme.
Siamo a disposizione anche per molti consigli utili per lo sviluppo dei dentini dei vostri piccoli!

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